Dai 1566 morti per overdose del 1996 ai 266 del 2016: questo uno dei risultati di vent’anni di Riduzione del danno rivendicati da società civile e operatori riuniti la scorsa settimana a Napoli.

A Napoli il 17 e 18 novembre 2017 si sono date appuntamento numerose associazioni della società civile, operatori del pubblico e del terzo settore, sindacati, persone che usano sostanze, cento persone che hanno fatto il punto sulle politiche di Riduzione del danno (RDD) in Italia.

I partecipanti al meeting La Riduzione del Danno funziona. Facciamola funzionare! promosso da ITARDD, rete italiana della RDD, e dal progetto europeo Civil society Involvement in Drug Policy rivendicano il ruolo svolto per l’annullamento della legge Fini-Giovanardi, la promozione di leggi di riforma, l’introduzione della RDD nei livelli essenziali di assistenza, per la discontinuità nella politica del Dipartimento nazionale  droghe (DPA)  e nella posizione dell’Italia in ambito ONU, verso politiche meno repressive, per la tenuta – nonostante risorse troppo scarse – del sistema dei servizi di RDD nell’ultimo difficile decennio. E lanciano una “fase costituente” delle politiche sulle droghe in Italia.

Per questo hanno redatto una Dichiarazione in cui denunciano l’assenza del governo in materia di droghe, con particolare riferimento alla mancata convocazione della Conferenza nazionale e ad un Piano d’Azione Nazionale su droghe e dipendenze fermo al 2010. I firmatari denunciano poi l’inadeguatezza della copertura finanziaria dei servizi, e di quelli di RDD in particolare, anche per lo squilibrio a favore del sistema di repressione penale sulle droghe.

I firmatari della “Dichiarazione di Napoli” chiedono che la prossima legislatura approvi una riforma del Testo Unico sugli stupefacenti (DPR 309/90) che preveda la depenalizzazione delle condotte di consumo di tutte le sostanze, ma anche una regolazione legale dell’uso ricreativo della cannabis. È necessaria per questo la Convocazione della Conferenza nazionale, sede naturale e legale della valutazione e della innovazione delle politiche nazionali e della partecipazione attiva della Società civile e l’elaborazione di un Piano d’azione nazionale che esplicitamente includa la RDD come ulteriore pilastro degli interventi.

La “Dichiarazione” continua con la richiesta di elaborazione di Linee guida della RDD che forniscano un quadro esaustivo degli approcci, dei servizi e delle prestazioni, a garanzia del diritto alla salute delle persone che usano sostanze su tutto il territorio nazionale. La RDD andrà quindi finanziata adeguatamente, in quanto prevista ora anche nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), insieme alla ricerca sui modelli di consumo e a  politiche efficaci di riduzione dei rischi. Infine viene ritenuto fondamentale il ripristino delle sedi di dialogo tra società civile e  Dipartimento Antidroga e politica decisori politici, con la costituzione di una Consulta nazionale, anche in vista del posizionamento dell’Italia alla prossima riunione ONU sulle droghe nel 2019, a Vienna.

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