Perchè?

La Riduzione del Danno Funziona!

  • La Riduzione del Danno è un pilastro della Strategia europea e del Piano d’azione europeo 2017-2020 sulle droghe
  • È validata a livello globale grazie alle evidenze della sua efficacia e perché rispetta e promuove i diritti umani di chi consuma
  • È praticata in Italia dai primi anni ’90; ha saputo innovare il sistema dei servizi, ha fornito risposte a bisogni emergenti e a stili di consumo in continuo cambiamento
  • Ha salvato vite e ne ha migliorato la qualità; ha evitato che un uso non problematico fosse trattato alla stregua di un comportamento patologico
  • Ha creato e sviluppato professionalità e insieme ha valorizzato e messo al centro le competenze di chi usa sostanze
  • Ha lavorato in modo pragmatico ma ha anche evidenziato le contraddizioni e gli esiti paradossali dell’attuale politica sulle droghe
  • Ha alzato lo sguardo verso il contesto, dimensione prima spesso dimenticata.

Eppure…

  • Non è inclusa nel Piano d’Azione nazionale (fermo al 2010, quando nemmeno si poteva utilizzare la definizione “RdD”)
  • Dal 2000 non è seriamente all’ordine del giorno di una Conferenza nazionale sulle droghe (che peraltro non si tiene dal 2009)
  • È inclusa in modo disuguale e non omogeneo nelle strategie e nei piani dipendenze solo di alcune Regioni
  • È esposta a tagli e discontinuità più degli altri servizi
  • È finalmente inclusa nei LEA, ma non ci sono Linee guida che ne orientino l’elaborazione, né esiste certezza della relativa copertura finanziaria.

E allora? Allora Facciamola funzionare!

L’indifferenza e la latitanza della politica sono evidenti, ma la RdD è nata dal basso ed è cresciuta grazie a un movimento a più voci. Ricominciamo da noi!

Occupiamoci della nostra capacità di fare advocacy per la Riduzione del Danno.

Il 17 e 18 novembre, a Napoli, nell’appuntamento promosso dalla rete ITARDD e dal Progetto CSI-Civil Society Involvement in Drug Policy lavoriamo su:

  • imparare dalle esperienze
  • accrescere la nostra coesione e sviluppare alleanze possibili
  • migliorare la capacità di negoziare sugli obiettivi in agenda
  • apprendere a comunicare la RdD in modo più efficace.